…ed era ancora là quel filo sottile, esile,
senza inizio e senza fine
che ti faceva alzare gli occhi.
Quel filo era una nota, era la nota musicale,
la migliore, la più silenziosa,
la regina incontrastata che non accettava compromessi:
emanava emozioni limpide che ti accarezzavano l’anima.

Così nota dopo nota, si formava la SINFONIA.
Sinfonia è un salto nel rosso di cadmio,
nel blu oltremare,
nel bianco
e nel nero.
Sinfonie sono colori che si rincorrono, che si accavallano,
sono nuvole bianche,

sono donne che si staccano dall’oro.
Sinfonie sono storie da raccontare.
Sono foglie che cadono, sono leggere sfere blu,
sono i colori del cielo,
ma anche della terra e del mare e del fondo del mare.

Sinfonie sono anche i toni grigi, spenti, pacati,

i silenzi amari, i vuoti, il niente e il tutto.

Sinfonie sono i contrasti e le assurdtà,
sono grandi occhi azzurri che cercano le tante cose perdute.
Sinfonie sono tracciati di sabbia simmetrici
che il vento ha distrutto,
ma sono anche tracciati a spirale
che il vento non ha saputo distruggere.

Sinfonia è una grande pennellata che interrompe un cromatismo
troppo bello,
troppo equilibrato.
Sinfonia è una Donna. E’ il suo sguardo obliquo
che si fa spazio tra ampi cappelli
e va oltre il limite del quadro.

E così quel filo sottile, esile, senza inizio e senza fine
che ti fa alzare gli occhi,
continuerà ad interpretare la sua parte
intreciandosi con i nostri sentimenti.

Enzo Archetti

Questo scritto è l’introduzione del catalogo “Sinfonie”, sett.2002.

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